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Scissoring e pratiche sessuali lesbiche

Scissoring e pratiche sessuali lesbiche

Sesso saffico: tutti i consigli dell’Esperta, le posizioni e i giochi erotici

Come si svolgono i rapporti sessuali tra lesbiche? Quali sono le migliori posizioni per raggiungere l’orgasmo? Una delle posizioni tipiche del sesso lesbico è la famosa “sforbiciata” o scissoring. In che cosa consiste questa posizione tipicamente saffica?

Due donne si “incastrano” l’una con l’altra divaricando le gambe, come se fossero due forbici (di qui l’esplicito richiamo al termine inglese “scissor”). In questo modo, i genitali delle due lesbiche sono tenuti a stretto contatto e stimolano il clitoride, raggiungendo l’orgasmo.

Ben si comprende dalla posizione del scissoring che nel sesso saffico non ci può essere alcuna penetrazione, eccetto nel caso di utilizzo di una sorta di pene: il dildo. Questa guida raccoglie tutte le principali informazioni e consigli utili forniti dall’Esperta in psicologia sessuale.

Sesso saffico: la parola all’Esperta di psicologia sessuale

Come deve essere un rapporto sessuale saffico per essere definito performante? Il timore di tutte le lesbiche è quello di non riuscire a provare piacere: il principale problema “psicologico”, più diffuso tra le coppie di lesbiche, è quello di provare durante lo scissoring un “dolore insopportabile”.

In effetti, afferma l’Esperta, “esiste una disfunzione sessuale che si chiama vaginismo, si tratta di una contrazione della muscolatura vaginale involontaria dei muscoli del perineo tale da inibire la penetrazione”. Il tentativo di forzare l’orifizio vaginale cagiona dolore intenso: questo è uno dei problemi di natura psico-sessuologica che connota la maggior parte dei rapporti intimi tra lesbiche.

La mancanza della penetrazione nei rapporti saffici viene concepita come una privazione di piacere tra le due partner”, suggerisce l’esperta psicoterapeuta e sessuologa, “le motivazioni di questa “inibizione” sessuale possono essere di natura diversa, ma sono comunque risolvibili rivolgendosi ad uno specialista che procede con la rimozione delle cause di natura psichica che comportano il “blocco” ad avere un rapporto sessuale intenso”.

Grazie all’intervento di un’Esperta sessuologa la coppia di lesbiche può “superare” i problemi ricorrendo alle tecniche di rilassamento: si tratta di introdurre all’interno della vagina il proprio mignolo o quello della partner per, poi, procedere con l’utilizzo di dilatatori di Hegar.

Grazie a queste sedute e pratiche di rilassamento autogeno, la coppia di lesbiche può risolvere gradualmente i propri problemi nel giro di 6/7 settimane. È fondamentale integrare il training nella gestione della risposta muscolare ad un colloquio di natura psicoterapeutica con uno specialista.

Sesso tra lesbiche: carezze, cunnilingus e masturbazione reciproca

Si può parlare di sesso tra donne lesbiche? È meglio definirlo come masturbazione femminile? Il sesso può riferirsi esclusivamente alla penetrazione pene-vagina? Come ogni coppia quando due donne fanno sesso scoprono l’una il corpo dell’altra allo scopo di procurare piacere e raggiungere meglio l’orgasmo.

Senza penetrazione del pene è davvero possibile raggiungere il coito? Le ricerche condotte dagli esperti sessuologi, in quest’ambito di indagine, confermano che l’eccitazione e l’orgasmo femminile possono essere raggiunti grazie alla stimolazione con le mani, con la bocca, con l’utilizzo di vibratori vaginali e di giocattoli sessuali. Le carezze hanno un ruolo importante nei rapporti saffici e le dita delle mani partecipano al raggiungimento del massimo piacere tra le lesbiche.

La partner può esplorare l’interno della vagina dell’altra con le dita: molte donne amano la pressione contro la c.d. zona del punto G. Masturbazione reciproca, tenerezze e sesso orale del tribadismo (dal termine greco trìbein, che significa “sfregare”) sono le pratiche più ricorrenti in un rapporto sessuale tra lesbiche.

Il cunnilingus, l’equivalente femminile della fellatio, è un termine che deriva dalle parole di origine latina “cunnus“, vulva, e “lingere“, leccare: si tratta di una pratica di sesso orale che consiste nella stimolazione del clitoride, della vulva e dell’ingresso della vagina con la lingua.

Scissoring: come raggiungere il piacere con la “sforbiciata”

Come raggiungere l’orgasmo strusciando i propri genitali contro una parte del corpo della partner?

La famosa “sforbiciata” permette la stimolazione diretta del clitoride, ma occorre un’ottima compatibilità fisica tra le partner perché si riesca a raggiungere il massimo piacere. Esistono anche diverse “varianti” del scissoring, a seconda della posizione assunta dalle donne:

  • scissoring tradizionale, le partner si trovano in posizione speculare e muovono il bacino con lo stesso ritmo,
  • reverse scissoring: presenza di una partner sdraiata con l’altra che domina il rapporto sessuale; si tratta di una forma di scissoring che consente di raggiungere anche l’orgasmo anale, oltre a quello del clitoride,
  • tribbing, posizione in cui una lesbica strofina le parti intime sul corpo dell’altra, a prescindere dal contatto genitale.

Con la “sforbiciata” si può raggiungere l’orgasmo? Ci sono diversi trucchi e sex toys che aiutano a migliorare la performance sessuale delle due donne: basta utilizzare il lubrificante ed un vibratore per stimolare il famoso “punto G”.

Sex Toys per lesbiche: il dildo ed i vibratori clitoridei

Tra i migliori giocattoli che rendono il rapporto sessuale tra lesbiche “piccante”, il dildo è quello maggiormente prediletto. Si tratta di un “pene” utilizzato in genere per la masturbazione reciproca, nei preliminari e per stimolare l’orgasmo prima di assumere la famosa “sforbiciata”. Il termine dildo potrebbe derivare etimologicamente dall’inglese “dill“, ovvero cetriolo, che richiama la forma del pene.

A differenza dei vibratori, il dildo “non vibra” e, in commercio, si possono trovare diversi sex toys di materiali diversi facili da sterilizzare anche con semplice acqua bollente. Oltre a quelli in silicone, si possono acquistare quelli in vetro borosilicato (pyrex) che sono più “duri”, resistenti e più costosi.

I vibratori sono altri giocattoli sessuali progettati per stimolare il clitoride vaginale, per raggiungere il massimo piacere durante un rapporto saffico. Alcuni “simpatici” modelli reperibili in commercio sono a forma di rossetti, tacchi a spillo, telefoni cellulari, etc.

Sesso saffico e igiene intima

Come in ogni rapporto sessuale, è bene prestare la massima attenzione all’igiene intima, specie se si pratica sesso orale e il scissoring durante le mestruazioni. Occorre docciarsi prima di avere un rapporto saffico con la propria partner: quando si utilizzano i sex toys (il dildo e i vibratori vaginali), è bene che siano sterilizzati ad hoc prima di penetrare la cavità vaginale o anale delle donne.

Dopo ogni rapporto sessuale, è buon consiglio detergere la parte esterna della vagina, la zona della vulva e quella anale. Durante il ciclo mestruale è bene utilizzare le lavande vaginali che possono essere acquistate in farmacia e vengono utilizzate per eliminare i cattivi odori.

 

 

Relazioni saffiche: 3 utili consigli della Psicoterapeuta

Relazioni saffiche: 3 utili consigli della Psicoterapeuta

Uno degli aspetti più importanti che riguarda la società moderna è la maggiore diffusione delle coppie omosessuali rispetto a qualche decennio fa: la comunità LGBT cresce di anno in anno ed “emerge” allo scoperto, senza più timori e senza pregiudizi e con sempre più aperti e frequenti incontri lesbo.

Si tratta di un cambiamento socio-demografico che incide sulle relazioni e sulla vita di coppia.

Quali sono i fattori psicologici che impattano maggiormente sull’attrazione emotiva, romantica e/o sessuale dei gay e delle lesbiche? Negli ultimi decenni, i ricercatori hanno cercato di fornire spiegazioni di diversa natura: psico-comportamentale, genetica, sociale, ormonale e culturale.

Ad oggi, purtroppo, non sono emersi dei risultati che permettano di giungere a conclusioni definitive su quali possano essere i fattori determinanti alla base dell’orientamento sessuale che connota la comunità LGBT.

Purtroppo, sono ancora diffusi troppi pregiudizi secondo cui le relazioni saffiche sarebbero il frutto di un errato sviluppo psicologico e di dinamiche familiari “disturbate”. Essere lesbiche non è di certo una scelta e tale orientamento sessuale non necessita di alcuna “correzione”.

Per questi motivi, questa guida si propone di fornire 3 utili consigli e obiettivi prioritari per consentire alle coppie di lesbiche di costruire una propria identità nella vita relazionale, intima e sentimentale.

Relazioni tra lesbiche: cosa dicono i ricercatori?

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha cambiato il suo oggetto di studio e di analisi: inizialmente l’interesse era rivolto solo alla continua indagine delle cause alla base dello sviluppo delle relazioni d’amore tra due persone dello stesso sesso, oggi l’attenzione si è spostata sul maggiore successo delle relazioni amorose tra gay e lesbiche e sulla loro vita di coppia.

Gli psicoterapeuti preferiscono parlare del lesbismo o saffismo come di una “condizione spiegata dalla combinazione di più variabili bio-psico-sociali, caratterizzati dall’interdipendenza”.

In genere, la necessità di stabilire relazioni sentimentali con partner dello stesso sesso emerge già dalla prima adolescenza e, molte lesbiche, trovano conferma del proprio orientamento dopo aver avuto il primo rapporto sessuale con una donna. In altri casi, molte donne arrivano alla piena consapevolezza del proprio orientamento saffico anche in età adulta, dopo aver avuto rapporti sessuali con uomini.

Purtroppo, in questi casi, sono i pregiudizi che ostacolano ed inibiscono una piena consapevolezza e l’accettazione del proprio status. Essere lesbiche non è assolutamente una scelta, ma una condizione che deve essere accettata: “occorre sviluppare un’identità assertiva, in cui tutti i diversi aspetti della propria personalità possano convivere in maniera armonica” dicono gli esperti psicologi.

Tale condizione di accettazione personale incide e determina il successo alla base della relazione sentimentale tra partner omosessuali. “L’accettazione sociale della coppia saffica rappresenta il maggior ostacolo, ma non l’unico, nel vivere una relazione affettivamente e sentimentalmente appagante” sottolinea la Psicoterapeuta.

Le lesbiche e i gay devono saper affrontare un percorso di costruzione della propria identità di coppia: “le esperienze si manifestano come naturale conseguenza della presa di coscienza della propria sessualità, vissuta nel momento in cui è già stata elaborata interiormente”. Per questo, molto probabilmente, le relazioni saffiche sono più durature rispetto a quelle dei gay e degli eterosessuali.

Le relazioni tra partner femminili sono strettamente legate alla capacità del sesso femminile di soddisfare i principali bisogni relazionali quali amore, affetto ed intimità. Il proprio orientamento sentimentale e la sensibilità che caratterizza maggiormente il “gentil sesso” definisce la comunità di riferimento (comunità di lesbiche) in cui è probabile trovare le relazioni romantiche soddisfacenti ed appaganti.

Inoltre, tra le coppie saffiche è più facile che si instauri una relazione basata sulla consapevolezza e sulla forza dell’unione. “La sensazione di essere una coppia, per le lesbiche, spesso emerge prontamente e con considerevole vigore. Nelle fasi più avanzate della relazione, possono presentarsi dei problemi se l’autonomia e l’individualità non controbilanciano le spinte verso la dipendenza e la fusione con la partner”, afferma la Psicoterapeuta.

La maggiore stabilità ed il maggiore successo alla base della vita di coppia tra lesbiche è giustificata dal fatto che il saffismo è socialmente meno discriminato rispetto all’omosessualità maschile.

La società consente alle donne una più ampia flessibilità nell’instaurare interazioni comportamentali ed emozionali con altre donne. […] la forza e la maggiore consapevolezza dell’unione delle coppie lesbiche spiega perché le relazioni saffiche abbiano spesso una considerevole durata e stabilità nel tempo”.

Relazioni sentimentali saffiche: i 3 migliori obiettivi

Gli obiettivi delle relazioni lesbiche variano spesso da persona a persona, ma quelli che riportiamo in questa guida possono essere applicati universalmente a tutte le coppie saffiche.

  1. Essere in grado di mantenere la felicità all’interno della vita di coppia

Come ogni coppia eterosessuale, la felicità, lo stare bene insieme e condividere i bei momenti di gioia e di divertimento sono alla base del buon successo e della stabilità della relazione tra lesbiche. Le relazioni sessuali tra partner femminili sono tra le più importanti fonti di gratificazione e di appagamento.

Aldilà del sesso, la gratitudine nei confronti della compagna ed il ringraziarla ogni giorno di esserci accanto aiuta fortemente a “rinsaldare” il legame sentimentale. Anche la stessa passione, intesa come disposizione positiva verso la persona che si ama, consente di entrare in intimità. Per questo, le lesbiche possono costruire una relazione equilibrata, senza dover rinunciare mai a sé stesse: “richiamare alla memoria episodi che hanno divertito o fatto stare bene la coppia aiuta a superare i momenti di difficoltà e di crisi”, sottolinea l’esperta.

  1. Risolvere i problemi in anticipo

Quando si vuole amare una persona, è necessario saper risolvere i problemi in anticipo”, afferma il Dr. John M. Gottman, “le coppie lesbiche in difficoltà aspettano sei anni prima di cercare un valido aiuto per risolvere i problemi di relazione”. Un valido aiuto è rappresentato dalla terapia di coppia affinché le lesbiche imparino a relazionarsi in modo armonico e amorevole.

L’intervento mirato e personalizzato di un esperto psicoterapeuta accompagna le due partner a ritrovare le metodologie strategiche più idonee ed il giusto equilibrio omeostatico. Un buon terapista deve essere in grado di aiutare la coppia saffica a gestire i conflitti presenti e quelli potenziali, prima che il legame si scinda per sempre. Uno degli obiettivi principali è anche quello di mantenere viva la scintilla d’amore in un dialogo costruttivo, “aperto” e diplomatico.

  1. Impara a rilassarsi e a rimanere calmi

Che sia passato un mese o un decennio, le relazioni d’amore possono esporre le partner ad affrontare una varietà di diversi momenti stressanti. “Si deve imparare a rimanere rilassate e ad evitare di stressare sé stesse e le partner: ogni problema si risolve più facilmente quando si è più propensi ad affrontare un dialogo “aperto” e costruttivo.

Seguire utili strategie di rilassamento contribuiscono a ridurre il livello di stress e a migliorare il rapporto di coppia: le tecniche da eseguire devono essere facili e veloci e devono aiutare il proprio corpo a placarsi”. I consulenti del benessere olistico consigliano l’Abhyanga (“massaggio con olio“): si tratta di una forma di medicina ayurvedica che consente di massaggiare e calmierare il corpo con grandi quantità di olio caldo premiscelato con erbe naturali.

È spesso associato alla terapia svedana, al bagno caldo o allo yoga e viene eseguito da due o più massaggiatori che lavorano in sincronia. Gli oli di sesamo e di cocco sono ideali per consentire alle coppie di lesbiche “in crisi” di riscoprire il relax ed il piacere di “farsi accarezzare”.

Falsi Miti Da Sfatare Sulle Lesbiche

Falsi Miti Da Sfatare Sulle Lesbiche

L’amore saffico è stato per troppo tempo un vero e proprio taboo all’interno della comunità LGBT: ciò ha determinato un continuo proliferare di stereotipi di lesbiche che non esauriscono la gamma di tutti i profili psico-comportamentali di donne omosessuali che si possono incontrare.

Nonostante oggi si continui a creare dei “falsi miti” sulle relazioni sessuali e sentimentali tra lesbiche, occorre sfatare alcune errate credenze che generalizzano e, purtroppo, banalizzano il rapporto sentimentale tra due donne che provano una reciproca attrazione sessuale.

In qualsiasi rapporto d’amore etero e omosessuale, tutti gli studi di psicoterapia sono concordi con il ritenere che il fare sesso sia un bisogno fisiologico e un modo di dimostrarsi l’amore reciproco. Ecco tutti “falsi miti” da sfatare sulle lesbiche.

Cultura saffica: i falsi miti da sfatare

Il primo grande mito da sfatare riguarda il fatto che le lesbiche non amano essere definite come omosessuali o gay “al femminile”; sebbene appartengano alla comunità LGBT, le lesbiche amano rivendicare la loro voglia di essere donne, anche se sono riconducibili allo stereotipo delle “Butch” o delle donne “maschiacce”.

Secondo varie ricerche psicoterapeutiche e sociologiche è emerso che alla base del lesbismo vi è il narcisismo esasperato, che spinge ogni donna a ricercare la propria identità sessuale attraverso un’identificazione nella partner, con conseguente accettazione del proprio ruolo all’interno della coppia Butch-Femme (Lipstick).

Chi viene “etichettata” come lesbica viene considerata come una qualsiasi altra donna: si tratta di una apodittica convinzione non suffragata da alcun fondamento. Nel collettivo immaginario si pensa, ad esempio, che le lesbiche abbiano tutte un aspetto tipicamente maschile, oppure che siano iper-femminili.

In effetti, non è così e non esistono solo le Butch o le Femme all’interno della comunità Lesbo: all’interno della coppia saffica si possono incontrare partner che appartengono a varie tipologie e “sfumature” di lesbiche: Chapstick, Tomboy, Queer, Golden Star, Attiviste, Vegan, etc. etc. e la lista potrebbe continuare all’infinito.

Ricondurre le partner ai soli profili psico-comportamentali ed estetici delle donne “camioniste” o delle donne “rossetto”, è un falso mito da sfatare. Si pensi, ad esempio, alla figura della tomboy che viene assimilata erroneamenre alla Butch: la tomboy “è un’altra sfumatura della donna “maschiaccio”, ma a differenza della butch, mantiene alcune caratteristiche femminili e non rinuncia al rossetto o alla matita o al kajal”.

Un altro stereotipo abbastanza diffuso credere che le lesbiche siano tutte femministe ed attiviste, pronte a rivendicare i propri diritti in parate e nei Gay Pride. In realtà, molte donne lesbiche non aderiscono assolutamente all’ideologia femminista, ma la osteggiano e prediligono essere delle “Lesbiche Leader ed emblema del potere”.

Questo sottogruppo o sottocomunità di lesbiche ama circondarsi di personalità maschili piuttosto importanti ed influenti (politici, finanzieri, imprenditori, attori, star del cinema, etc. etc.).

Relazioni e dating online tra lesbiche: le “false” credenze

Con l’avvento di Internet si è assistito alla nascita ed al successo delle piattaforme specializzate nel sex dating online e negli incontri saffici, i quali sono utilizzati dagli utenti per chattare, condividere opinioni, fare amicizia o per ricercare l’anima gemella o, semplicemente, per fissare un appuntamento di sex dating “al buio”.

Inoltre, nelle grandi città sono nati rinomati locali dove la comunità LGBT può incontrarsi e conoscersi fisicamente: le occasioni di incontro sono davvero innumerevoli per una lesbica che voglia ricercare un’anima gemella con lo stesso orientamento sessuale.

Una ricerca scientifica condotta da Glenn I. Roisman e dal team di studiosi dell’Università dell’Illinois, pubblicata sulla rivista Developmental Psychology, ha evidenziato che sono poche le differenze che intercorrono nei rapporti di coppia fra partner omo ed eterosessuali.

Lo studio ha rilevato che le lesbiche riescono a risolvere molto meglio gli eventuali conflitti che emergono tra di loro, se la relazione dura da molto tempo, rispetto alle coppie etero. Inoltre, le coppie gay e le lesbiche si dichiarano più soddisfatte della loro relazione rispetto alle coppie etero: all’interno delle relazioni saffiche emergono più sentimenti positivi e meno conflitti.

Dal punto di vista dell’analisi psico-relazionale e comportamentale tra lesbiche, un falso mito molto diffuso è ritenere che le relazioni tra lesbiche non durino nel tempo. Quale giustificazione di questa falsa credenza? Senza la presenza di una figura maschile, una relazione saffica è destinata a collassare: in realtà l’amore omosessuale ha la stessa probabilità di durare come un qualsiasi altro rapporto sentimentale.

Da diverse ricerche sulla comunità LGBT, è emerso che sono davvero tantissime le coppie di lesbiche longeve che sono riuscite a “superare” le pressioni sociali, la sfiducia e la disapprovazione familiare. Il tasso di divorzi nella comunità eterosessuale è di gran lunga maggiore rispetto a quello delle coppie omosessuali.

Ritenere che le relazioni saffiche con donne bisessuali siano destinate a fallire nel tempo è un altro falso mito da sfatare: la società giudica negativamente le persone bisessuali per il loro orientamento “bidirezionale”. In realtà, all’interno della popolazione sono tantissime le persone (uomini e donne) che si identificano come bisessuali.

Mentre le lesbiche rappresentano solo dall’1% al 2% della popolazione, studi recenti rivelano che il 16% degli americani non si identifica né come eterosessuale né come omosessuale.

Eppure, la collettività prova ancora troppo disdegno per la comunità di bisessuali: si pensi a star come Lindsay Lohan, Drew Barrymore, Angelina Jolie e Anne Heche che vengono criticate per il fatto di essere “hasbian“.

Esistono realmente le coppie di Lipstick Femme? Ebbene sì, all’interno di una coppia saffica entrambe le partner possono essere Lipstick Femme ovvero donne iper femminili, sensuali, attraenti che amano truccarsi e tenere i capelli lunghi.  Si pensi a Ellen DeGeneres, a Portia De Rossi quanto siano femminili e attraenti, alla coppia Jodie Foster e Alexandra Hedison o alla cantante country Chely Wright con la moglie Lauren Blitzer.

Sesso tra lesbiche: è solo un rapporto di masturbazione?

Fare sesso tra lesbiche non include solo la masturbazione, ma anche la penetrazione anale o vaginale praticata con le dita, la mano, la lingua o con sex toys.

La masturbazione rientra tra i preliminari, ma il rapporto sessuale saffico include anche la pratica del cunnilingus, una pratica di sesso orale che consiste nella stimolazione della vulva, del clitoride e dell’ingresso della vagina con la lingua. Questo rapporto porta alla massima eccitazione ed al pieno raggiungimento dell’orgasmo femminile. I

sessuologi sono concordi con il ritenere che “in ogni rapporto, riuscire a far godere il partner è una ricerca, un continuo mettersi a nudo, la creazione di un’intesa […], che è eccitante e complicata, a prescindere dal genere e dall’orientamento sessuale”.

Stereotipi E Figure “mitiche” Di Lesbiche: Quali Sono I Modelli?

Stereotipi E Figure “mitiche” Di Lesbiche: Quali Sono I Modelli?

Quali sono gli stereotipi e varie “sfumature” di lesbiche che è possibile incontrare nella realtà? L’etichetta di lesbica è ancora utilizzabile? Beh, si sa l’orientamento sessuale non è unidirezionale e racchiude al suo interno un ampio spettro di “sfumature”: non esiste l’uomo o la donna, la realtà è ben diversa.

Ogni essere umano deve vivere la propria relazione d’amore in modo disinvolto e seguire il proprio orientamento sessuale. Sono diversi gli stereotipi femminili che tentano ogni giorno di ripercorrere un lungo e complesso “viaggio” interiore alla scoperta del proprio ego.

Affrontare questo complesso processo può portare ad uno stato confusionale: da questa premessa diversi studi e ricerche psicologiche hanno tentato di individuare diverse figure e “sfumature” di lesbiche. Questa guida mira a ripercorrere e ad individuare i diversi profili psico-comportamentali di lesbiche che si possono incontrare se si è iscritti ad un sito di incontri saffici online.

Etichetta “Lesbica”: evoluzione sociologica e culturale

All’interno della comunità LGBTQ si può etichettare con il termine di “lesbiche” un gruppo di soggetti di sesso femminile che provano attrazione fisica e sessuale nei confronti di altre donne.

L’etichetta di “lesbica” è sempre stata utilizzata nella storia in senso dispregiativo, ma con l’evoluzione sociologica, le lesbiche all’interno della comunità hanno cominciato a mostrare elementi di differenziazione e divergenze di pensiero.

Uraniste, saffiche, tribadi, urninghe, butch, femmes fatale sono tutte “sfumature” e stereotipi del mondo e della cultura lesbica che si possono incontrare nella vita reale e sui siti di dating online. Scopriamo i profili psico-comportamentali ed estetici delle lesbiche.

Butch

Butch o “maschiaccio”: chi è questa figura più maschile che femminile? Una “donna molto maschile”, un “maschiaccio”, un “camionista” (tradotto in lingua italiana): ecco tutte le espressioni gergali che possono essere utilizzate per indicare una lesbica con atteggiamenti ed abbigliamento prettamente mascolini.

Il termine di Butch era spesso utilizzato per indicare gli uomini virili e macho: con i cambiamenti sociali, oggi il termine “Stud” etichetta tutte le donne che si vestono con abiti da uomo, portano i capelli cortissimi e detestano il maquillage. Inoltre, dal punto di vista estetico mostrano un “corpo massiccio e lineamenti duri”.

Negli USA il termine di “butch” può essere utilizzato come sinonimo di “dyke”, “bulldyke”, “bulldagger”, “stone butch”. Nel nostro paese non sono contemplate queste “sfumature” e stereotipi di lesbiche “butch”.

Lipstick Femme

La lipstick femme è una lesbica molto femminile che adora il rossetto, per questo è denominata anche “lipstick girl”: si tratta di una giovane sensuale che “sfoggia orecchini, accessori e trucco”, adora utilizzare capi di abbigliamento molto femminili, talvolta anche sexy ed attraenti.

All’interno del segmento delle lipstick femmes si suole individuare la sottocategoria delle lesbiche “lipstick blue jeans” che si distinguono dalle femme per la maggiore propensione ad indossare abiti più casual ed informali. Inoltre, amano “confondersi” all’interno della massa e sono soprannominate le “invisibili”: l’adeguarsi ai canoni estetici femminili rende questo tipo di lesbica poco visibile e alimenta l’idea che questa assuma il ruolo della donna all’interno della coppia butch-lipstick.

Tuttavia, ad oggi questa distinzione è considerata troppo riduttiva e “superata”; infatti, si possono incontrare all’interno delle coppie lesbo soggetti che tendono ad essere maggiormente femminili o maschili. Oggi l’utilizzo del termine femme va sempre di più scemando e si utilizzano maggiormente i termini di girly o chapstick.

Chapstick

L’attrice americana e conduttrice televisiva Ellen Lee DeGeneres ha coniato il termine “chapstick” per alludere al fatto che queste lesbiche “preferiscono il chapstick al rossetto e i capelli corti ai capelli lunghi”, amano vestirsi casual e non utilizzano altri trucchi. Questa definizione nasce in opposizione alle lipstick lesbian, che deve il nome all’utilizzo di trucchi e del rossetto.

Chapstick è la marca di burrocacao più diffusa in America, l’equivalente in Italia del Labello. La parola chapstick è spesso usata, all’interno della comunità di lesbiche, come alternativa al termine “soft-butch” o androgino.

Gli attributi chiave ed i caratteri distintivi e riconoscibili di una lesbica chapstick sono: prediligere un abbigliamento casual, costante attenzione all’atletica e al notevole interesse per lo sport. Numerosi sociologi ritengono che le “chapstick lesbian” siano una “forma di identità secondaria all’interno della cultura Queer”.

Queer

Queer deriva dalla parola tedesca “quer” che significa “di traverso”, “diagonalmente”: letteralmente viene tradotto con il termine di “eccentrico” o “insolito” ed indica tutto ciò che non è eteronormato. Una persona queer è priva di “etichette”; infatti, questo termine è stato coniato per contrapporsi agli stereotipi diffusisi all’interno della comunità LGBT.

Tomboy o “maschiaccio”

La lesbica Tomboyè un’altra sfumatura di donna-maschiaccio, ma differenza della butch, mantiene alcune caratteristiche femminili”. Pur essendo una donna maschiaccio, non rinuncia al rossetto o alla matita agli occhi o al kajal, indossa abiti casual, non usa orecchini, ma al massimo piercing e non porta i capelli corti.

Lesbiche Boi o Boy

Si chiama lesbica Boi o “ragazzo” colei che appartiene alla comunità di ragazze dall’aspetto estremamente giovanile e carino. Le Boi sono estremamente eleganti e si vestono da dandy, sono magre e avvolgono il seno con bende o reggiseni olimpionici.

Si possono trovare diverse “sfumature” all’interno di questa categoria di lesbiche “ragazzo”: quelle si vestono come gli skateboarder; boe preppy che indossano cravatte e jeans con scarpe da ginnastica; bois che indossano l’eyeliner nero e coloro che sono alla moda e vogliono apparire come rockers. Nella maggior parte dei casi, le Bois indossano jeans maschili e costosi, camicie aderenti strette, cravatte e magliette da giovanotto.

EMO

Il termine inglese EMO è nato per identificare una subcultura giovanile emersa negli Stati Uniti, in particolare a Washington D.C., tra gli anni ‘80 e ‘90 e deriva direttamente dal genere musicale emo e dal punk rock.

Per più di un decennio, il termine emo è stato usato quasi esclusivamente per descrivere il genere musicale, ma con il passare del tempo e con l’evoluzione della subcultura emo in altre mode o subculture, si è assistito alla possibilità di utilizzare questo termine anche all’interno della comunità di lesbiche.

Le lesbiche EMO amano abbigliarsi con jeans stretti ed aderenti, portano una lunga frangia asimmetrica e adorano truccarsi gli occhi di nero. Adorano indossare T-shirt aderenti raffiguranti le band musicali preferite e calzano scarpe da skater tipo Converse o Vans.

Hasbian

Hasbian, dall’inglese has-been lesbian, indica ed “etichetta” tutte le donne che hanno avuto un passato da lesbica, ma hanno cambiato il proprio orientamento sessuale, preferendo instaurare relazioni eterosessuali. Si tratta di un termine da molti considerato offensivo.

Lesbiche del Potere

Le “lesbiche del potere” sono vere e proprie leader, donne ambiziose che amano distinguersi dalla massa, adorano far parte di una ristretta cerchia elitaria (politici, media, star internazionali, attrici, etc.). Secondo la definizione riportata da YourTango, “la lesbica dominatrice è una leader nel suo campo d’azione e nella sua professione, è influente, competente e ha sente di far soldi”.

Sport Dyke

La Sport Dyke è una lesbica atleta che ama distinguersi nelle discipline sportive: si pensi alla leggendaria stella del calcio Amy Wambach o alla campionessa di basket Seimone Augustus. La loro unica ossessione è praticare la disciplina sportiva preferita dalla mattina alla sera.

Lesbiche “attiviste”

L’attivista lotta per vedere riconosciuti i propri diritti e per chiedere ai legislatori di apportare cambiamenti reali e positivi all’interno della società e nella comunità LGBTQ. Le attiviste si distinguono dalla massa per il fatto di vestire con i colori della bandiera arcobaleno e di sfilare in parate o organizzare Gay Pride.

Molte lesbiche si impegnano in politica per assicurare che le loro voci possano essere ascoltate e che i diritti di tutti siano protetti e rispettati.

Lesbiche vegane

Per concludere la nostra lista di profili psico-comportamentali, si deve prendere in considerazione che si possono incontrare anche lesbiche attente ad eliminare dalla propria dieta il consumo di carne, pesce, uova, latte ed ogni altro cibo di origine animale. Pecorino? No, grazie tofu.

Ecco la nuova generazione di lesbiche vegane che adora cucinare con la propria partner prestando la massima attenzione al consumo di ortaggi, frutta fresca e secca, cereali integrali, latte vegetale e legumi.  L’attrice Portia DeGeneres osserva a tal proposito: “È più difficile essere vegani che gay. Penso che le persone abbiano più difficoltà ad accettarlo“.

Incontri Con Lesbiche: 9 Regole Da Seguire

Incontri Con Lesbiche: 9 Regole Da Seguire

Gli incontri lesbo ruotano solo intorno allo scissoring? Come ogni altra tipologia di rapporto sentimentale, le lesbiche devono puntare al piacere ed all’intimità. L’amore “saffiano” è pur sempre un sentimento tra partner femminili che amano vivere la loro relazione alla luce del sole, senza troppi pregiudizi.

Nel libro “La Zoccola Etica. Guida al poliamore, alle relazioni aperte e altre avventure redatto da Dossie Easton e Janet Hardy si può reperire una serie di consigli e regole che tutta la comunità LGBT deve conoscere ad hoc.

  1. Essere single lesbiche e conoscere sé stesse

Prima di iniziare una relazione sentimentale con una lesbica, è necessario essere single e “libere” da ogni impegno e vincolo d’amore: “Più che una scelta, quella di essere single è una condizione di esistenza in un periodo della vita. […] il tempo della singletudine è un tempo prezioso che può essere messo a frutto per la scoperta di sé e per la costruzione piena della personale identità.

Può accadere però di vivere il rifiuto da parte degli altri, l’incapacità di stare in una coppia, la solitudine esistenziale, il senso di amarezza per le storie perdute”, sottolinea Emanuela Mazzoni, Psicologa specializzata in counseling relazionale. Purtroppo, vivere con sé stesse è difficile, per questo anche le lesbiche necessitano di cercare una partner con cui condividere momenti di amore, di divertimento e di intimità.

«La relazione con sé stessi è quella che non ci lascerà mai: tanto vale farla funzionare al meglio […]. Rendersi conto di essere single e accettarla consente di utilizzare questo tempo come occasione per sé stessi, senza lasciar andare la speranza di incontrare una persona con cui sia possibile costruire la coppia», conclude la Mazzoni.

Se si è single non è detto che ci si debba affezionare subito alla prima persona che si incontra, ma è necessario meditare a lungo prima di prendere una decisione. Occorre aspettare prima di trovare qualcuno che possa diventare la nuova partner: l’incontro tra lesbiche non è casuale o fortuito, ma passa da una evoluzione della consapevolezza alla capacità di riconoscimento degli incontri coincidenziali.

  1. Prendere il giusto lasso di tempo

È facile affrettarsi: prese dalla voglia di iniziare una nuova relazione sentimentale, anche le lesbiche non vogliono aspettare e pazientare prima di entrare in contatto fisico con la nuova “fiamma”.

Ci vuole del tempo per conoscere qualcuno e per capire se sia effettivamente la persona giusta con condividere un sogno nel cassetto. Ogni volta che termina un rapporto serve un periodo di riflessione e di tranquillità. La paura di rimanere sole è così grande che porta a prendere decisioni sbagliate, senza capire che quella solitudine è uno stato provvisorio e dura un breve lasso temporale.

È nella solitudine che scopriamo noi stessi, non ti posso dare nulla che non esista prima in te stesso. Non posso aprirti un altro mondo di immagini al di là di quello che c’è nella tua anima. Non posso darti nulla se non l’opportunità, l’impulso. Ti aiuterò a rendere visibile il tuo mondo, e questo è tutto”, affermava Herman Hesse, scrittore e filosofo tedesco.

  1. Curare l’immagine e l’outfit

Prima di incontrare una potenziale partner lesbica, è importante prestare la massima cura ed attenzione al proprio look e immagine. Il primo appuntamento è una di quelle occasioni in cui anche la comunità di lesbiche può essere colta dal panico: è facile cadere in errore e sbagliare outfit o mise per l’occasione.

Per studiare ad hoc il look più confacente, si deve prendere in considerazione il proprio ego e la propria personalità. Per le lesbiche più romantiche non può mancare un tocco di rosa pastello che consente di esprimere la propria dolcezza e femminilità. Per le lesbiche sportive è meglio scegliere un abitino in denim o un pantalone “morbido” con una blusa o un tank top da abbinare ad una scarpa stringata e ad uno zainetto in pelle con borchie, per esprime il proprio spirito da “rockettare”.

  1. Scegliere un luogo pubblico

Il dating online è sicuramente l’ultima tendenza, ma non è l’unico modo per incontrare donne single lesbiche: è buon consiglio uscire di casa e prenotare una bella cenetta a lume di candela o organizzare una serata all’insegna del divertimento in qualche disco pub o lounge bar.

Un luogo pubblico è l’ideale, meglio ancora se affollato; infatti, se si dovesse rifiutare la partner c’è la possibilità di alzarsi da tavola e andarsene. Difficilmente, la donna può reagire in modo sgradevole o aggressivo se si abbandona la conversazione in un luogo pubblico e super affollato. Evitare di fissare il primo appuntamento a casa o in un albergo: potrebbero nascere dei fraintendimenti tra le due partner lesbiche.

  1. Il cibo afrodisiaco per lesbiche: i consigli dello Chef

Anche la comunità di lesbiche è attenta a soddisfare il proprio palato: al primo appuntamento non si può rinunciare al cocktail con Bloody Mary, Tequila, o un buon calice di vino rosso accompagnato da stuzzichini a base di pollo fritto, frutti di mare in salsa, crostacei e gamberetti in salsa rosa e sushi.

Per una cenetta a lume di candela con la partner, lo Chef consiglia: un antipasto a base di polpo e patate, un primo piatto a base di crostacei afrodisiaci (chicche all’astice con un buon calice di champagne), un secondo a base di carne bianca iperproteica (pollo con carote e mandorle) e per finire una fetta di millefoglie alla crema con fragole e liquore.

  1. Ascoltare e comunicare

Per instaurare una buona relazione, è importante saper ascoltare, comunicare verbalmente e con il linguaggio del corpo. Sugli argomenti di conversazione appropriati non ci sono ricette standardizzate: meglio non svelarsi mai troppo, non parlare di precedenti relazioni o di partner sentimentali, non fornire dettagli sulla vita privata e professionale.

È importante parlare del più e del meno senza mai essere troppo “intimi”; sorridere e ascoltare cosa ha da dire l’altra persona. È bene guardarla negli occhi ed assumere un atteggiamento empatico: ciò aiuta a costruire una potenziale relazione d’amore carica di eros e di intimità.

  1. Niente sesso

Il primo appuntamento non deve essere un appagamento sessuale, occorre conoscere la partner prima di sperimentare tutte le posizioni erotiche che esulino dallo scissoring. L’attesa può essere dura, ma vale la pena resistere: “L’attesa permette davvero di capire se l’attrazione è reale o solo un’illusione e fa crescere a dismisura il desiderio. Insomma, se è la partner giusta, ad aspettare un po’ non ci si pente mai” dicono gli esperti sessuologici.

  1. Scambiarsi le carezze con dolcezza

Al primo appuntamento è probabile che la vecchia “fiamma” d’amore si riaccenda e le lesbiche si scambino qualche effusione d’amore. Baciare una donna è piacevole, ricevere delle carezze è altrettanto piacevole e fa bene all’amore saffico.

Le carezze sono un linguaggio corporeo, proprio come le parole, trasformano le relazioni d’amore verbali in un linguaggio corporeo e permettono di comunicare in profondità.

  1. Prepararsi a tutto

I primi incontri Lesbo deve essere ben pianificato, occorre essere preparati anche a tutti i rischi. Se l’appuntamento va alla grande, si può proseguire la serata in qualche locale (cinema, teatro, discoteca, pub) o concedersi una passeggiata sulla spiaggia.

Se, invece, l’incontro non è nulla di promettente e la partner è poco attraente, è bene “scaricarla” e ritornarsene a casa. Non occorre essere deluse, c’è tempo prima di trovare la propria partner perfetta!